diаа Antonio Virgili*
1205 Ц 2005
800░
dalla fondazione dellТOrdine
а
ааа Taluni studiosi fanno risalire
le origini della Cavalleria occidentale al IV Secolo, con lТImperatore
Costantino, altri invece ritengono che solo il periodo delle Crociate
registrò la nascita degli Ordini Cavallereschi intesi nel senso moderno
del termine.аааа In effetti, molti degli
Ordini sorti tra l' XI ed il XIV secolo erano monastico-religiosi, i loro
membri facevano cioè professione religiosa di tre voti e seguivano una
regola monastica approvata dal Pontefice.аа
Per questo furono pure denominati Sacra
Militia, Sacra Religio od anche solo Religio.
аааUna parte di questi Ordini fu poi
parzialmente o totalmente laicizzata dagli stessi Pontefici.ааааа Altri Ordini sorsero invece
prevalentemente con scopi militari e politici ed il riconoscimento Pontificio
fu per essi basato su presupposti non solo religiosi, tra questi furono alcuni
dei più antichi Ordini sorti in Palestina.
аааа L'Ordine Militare ed
Ospedaliere di San Giovanni d'Acri e San Tommaso - Militaris ac Hospitalarii
Ordo Sancti Johannis Acconensis et Sancti Thomae -а è uno degli Ordini cavallereschi
europei più antichi ed illustri.
ааааа
Secondo gli storici più accreditati si tratta di uno dei pochi
Ordini Palestiniani originari, quelli cioèа fondati in Palestina, all'epoca delle Crociate, ed aventi le
prerogative di essere "Militari ed Ospedalieri" per la duplice
funzione di difesa militare e di assistenza ai bisognosi.а Infatti nella Bolla di Innocenzo III, del
1206, a tale Ordine venne esplicitamente assegnata, oltre alla generica
assistenza ai pellegrini, la gestione di un ospedale (cioè di un
edificio di accoglienza per i pellegrini).ааааааааааа
ааа In aggiunta
allТantichità della costituzione, l'Ordine Militare ed Ospedaliere di
San Giovanni d'Acri e San Tommaso vanta, caso poco comune,а una storia che attraverso i secoli, sia pur
con fasi alterne,а giunge sino ai giorni
nostri.а E' anche uno dei pochi Ordini
esistenti che, riuscendo a conservare la sua indipendenza, abbia ricevuto, nel
corso dei secoli, riconoscimenti ufficiali da parte di Sovrani, di
Ponteficiа Romani, di Istituzioni.а аааааа
аааааааа L'Ordine fu fondato, come
ricorda il Crollalanza,а il 12 gennaio
1205 dal principe crociato Aminado de Amerusio nella città di San
Giovanni dТAcri (Accon, o Akko), località anticamente detta Tolemaide,
in Palestina.
аааааа La data ed il luogo di
fondazione fanno si che tale Ordine possa dunque essere classificato, a pieno
diritto, tra quelli che sono detti "gli Ordini di Palestina" e che
annoverano alcuni tra i più antichi Ordini cavallereschi della
Cristianità.
аааааа
Il fondatore, Aminado de Amerusio, discendente diretto degli Imperatori
Bizantini della dinastia Amoriana o Frigia,а
era a capo di un gruppo di cavalieri crociati che erano giunti ad Acri,
sul finire del 1204, reduci da alcune spedizioni militari della quarta Crociata
sostenuta dal Pontefice Innocenzo III.
аааааа Dopo appena due mesi dalla
sua fondazione, l'Ordine ottenne un primo riconoscimento ufficiale attraverso
il diploma dell'Imperatore Latino d'Oriente Baldovino I, in data 18 marzo 1205.ааааа L'Imperatore riconobbe il principe
Aminado de Amerusio quale primo Maestro Generale dell'Ordine, rendendo
ereditaria tale carica, e concedendo alcuniа
privilegi allТOrdine, tra i quali quello di concedere i titoli di Barone
e Conte, considerati pari a quelli di nomina imperiale[1].аа аа
аааааа Successivamente, il Papa
Innocenzo III, con la Bolla "Zelo sollicitudine curisque tuis"
del 2 febbraio 1206, pose l'Ordine sotto la regola di Sant'Agostino, riconobbe
l'ereditarietà della carica Gran Magistrale, e concesse ad esso vari
ulteriori privilegi quali quello di creare Nobili ereditari.
аааааа Alcuni decenni dopo,
lТImperatore Latino di Costantinopoli Baldovino II, con due distinti diplomi
del 1259 [2],
riconfermò le prerogative già concesse dal suo predecessore
Baldovino I e concesse poteri sovrani al Gran Maestro.а
аааааа
Acri fu la Sede ufficiale dell'Ordine per alcuni decenni ed il Gran
Maestro fu Principe di San Giovanni dТAcri, sino a quando le avverse vicende
militari indussero il Gran Maestro e parte dei Cavalieri a spostarsi in Italia,
avviando quel legame con la terra italiana che è durato sino ad
oggi.ааа Sede dell'Ordine per circa sei
secoli è stata, infatti, Napoliа
(dal 1235 sino alla seconda metà del XIX secolo).аааааааааааааааааа
ааа
Avendo presenti le particolarità storiche e politiche delle
Crociate, in particolare il ruolo crescente che in varie fasi ebbero i gruppi
di crociati stessi, ruolo talora prevalente rispetto a quelloа delle Potenze dell'epoca e dello stesso
Innocenzo III, nell'occupare Costantinopoli e nell'instaurarvi l'Impero Latino
d'Oriente, meglio si possono comprendere le ampie concessioni che ottenne
lТOrdine di San Giovanni d'Acri e San Tommaso fin dal suo sorgere e con
esse,а il potere e l'autonomia che
raggiunse già nei primi due secoli di vita, in virtù delle sue
funzioni militari validamente assolte.
ааааа Da allora, l'Ordine ha
attivamente operato attraverso i secoli, pur tra alterne vicende e periodi di
maggiore o minore attività, tenendo fede al suo motto:а Pro Fide, Virtute ac Pietate.
ааааа Storicamente, lТOrdine fu
sempre degnamente rappresentato da Cavalieri che furono validi
combattenti,а distintisi nelle numerose
azioni militari alle quali parteciparono.а
Così, secondo varie testimonianze, un gruppo di cavalieri,
attorno alla metà del XIII secolo fu chiamato dal Re di Castiglia
Alfonso X УIl saggioФ per rinforzare le proprie truppe nella guerra contro i
mori che avevano invaso la penisola Iberica.аа
Commende attive di Cavalieri dellТOrdine furono quindi in Spagna ed in
Portogallo.а Ed ancora i Cavalieri
dellТOrdine si distinsero in molte altre occasioni,а tra queste, nel 1334 allo scontro navale nellТalto Egeo che
portò alla sconfitta della flotta Turca.аааааааа Nel 1361 durante la conquista di Adalia, quindi in varie
battaglie navali successive.аа
аааа Nel 1571 parteciparono con
tre galere alla battaglia di Lepanto, poi alla guerra contro i Turchiа nel 1683 ed agli scontri per la liberazione
di Corfù nel 1717.а Poi in epoca
a noi più vicina, combattenti Cavalieri dellТOrdine si distinsero durante
la guerra di Libia e, ancora più recentemente, durante la seconda guerra
mondiale attraverso il centro ORBET con azioni guidate talvolta, evento
storicamente più unico che raro, dallo stesso Gran Maestro, S.A. il
principe Pietro Amoroso dТAragona[3].
а ааааAnche le conferme o riconoscimenti per lТOrdine sono stati
molteplici:а nel 1328, dallТImperatore
Ludovico IV; nel 1452 dallТImperatore Federico III dТAsburgo; nel 1464 con la
Bolla del Pontefice Pio II del 16 marzo УMagnae devotionis tuaeФ;аа nel 1773 dallТImperatrice Maria Teresa
dТAustria[4].
ааааа Nel 1860 S.M. Francesco II
di Borbone, Re delle Due Sicilie, concesse un ampio riconoscimento allТOrdine,
alle sue prerogative ed ai relativi titoli nobiliari i quali furono equiparati
a quelli di concessione reale[5].
ааааа Il 25 dicembre del 1908
S.M.I. Nicola II Romanov, Czar di tutte le Russie, recentemente asceso agli
onori dellТAltare quale Santo, fu insignito, dietro suo gradimento, del Gran
Collare ereditario dellТOrdine ed in quella occasione fu autorizzato lТuso
pubblico delle decorazioni e furono equiparati i Nobili dellТOrdine a quelli di
nomina Imperiale.
ааааа
Il 18 gennaio 1944 S.M. Vittorio Emanuele III Re dТItalia, dopo la
nomina a Gran Collare ereditario dellТOrdine ed a Conte di Elusa, nomine
avvenute dietro suo gradimento, promulgò il Decreto Reale di Prot. Ug./
n░394, controfirmato dal Capo del Governo Badoglio, nel quale si equiparava
lТOrdine a quelli della Corona, statuì la legittimità dellТuso
pubblico delle decorazioni e delle uniformi senza bisogno di ulteriore
autorizzazione sovrana.[6]а Si può ricordare che tale concessione
fu un riconoscimento indiretto anche alla meritoria azione dellТOrdine che
unitamente allТOrdine Betlemita ed a movimenti della resistenza monarchica,
molto si adoperò per la liberazione dellТItalia dalle forze di
occupazione.аааа
ааааа
Queste pagine della storia, volutamente dimenticate o sminuite, stanno
progressivamente riemergendo nel loro valore[7].
ааааа
Dal febbraio 1992, a seguito dell'emanazione del nuovo Statuto, la Sede
fu definitivamente trasferita a Nettuno (Roma).ааа In proposito è utile sottolineare che, a differenza di
altri Ordini associabili ad una sede storica intesa come edificio, Chiesa,
castello o zona, quest'Ordine non risulta sia mai stato vincolato in senso
stretto a luoghi od edifici, in quanto Ordine dinastico familiare.аааа Unico vincolo costante è dato dal
Gran Maestro, che è Sovrano ereditario dell'Ordine e dei Suoi Cavalieri.а In tal senso è possibile affermare
che sia stato, e sia ancora oggi, un Ordine non costituito da un territorio sul
quale è Sovrano (o da un patrimonio od un edificio)а e da Cavalieri, quanto piuttosto un Ordine
di Cavalieri e di ideali.
аааа
ааааа Da un punto di vista
giuridico, èа opportuno ricordare
che l'Ordine Militare e Ospedaliere di San Giovanni d'Acri e San Tommaso
è un Ordine dinastico indipendente, patrimonio inalienabile della Casa
Imperiale Amoroso d'Aragona che ha detenuto il Gran Magistero ereditario sin
dalla sua fondazione e che può disporne pienamente.
ааааа E' però anche stato
riconosciuto, in alcuni periodi, come un Ordine sovrano (con potere di
autodeterminazione e di coazione) la cui sovranità in campo
internazionale si è manifestata con l'esercizio del diritto di legazione
attiva e passiva e con la potestà di stipulare trattati.ааааааа
ааааа Un magistrato italiano ad
esempio, (il Pretore di Paliano, nel 1954)а
affermò che, sia i vari riconoscimenti ottenuti nell'arco dei
secoli, sia l' effettivo esercizio della sovranità in campo
internazionale, sicuramente lo qualificherebbero come un soggetto di diritto
internazionale. аааааа
ааааа Tuttavia è noto che
il diritto internazionale reputa controversa la sovranità degli Ordini
cavallereschi ed ancheа per tale motivo
lТOrdine non ha sostenuto specifiche richieste in tal senso[8].
ааааа In sintesi, riprendendo i
contenuti di una delle più recenti sentenze della Magistratura italiana
e del Consiglio di Stato[9]
dovuta, ancora una volta, alle apparentemente non chiare disposizioni
giuridiche in merito all'uso delle onorificenze concesse dall'Ordine di S.
Giovanni d'acri e S. Tommaso è possibile affermare che:
аa) l'Ordine può
legittimamente conferire titoli cavallereschi in virtù della sua storia
e dei numerosi riconoscimenti ufficiali ricevuti nel corso dei secoli, l'ultimo
dei quali è di Vittorio Emanuele III Re d'Italia;
аb) nell'Italia post-unitaria
l'Ordine fu garantito prima dallo Statuto Albertino (circa gli Ordini
preesistenti l'unità) poi dal Decreto del Re d' Italia del 1944, ed esso
non risulta tra quelli soppressi (e sopprimibili) dalla Legge n.178 del 1951;
аc) l'uso delle onorificenze e dei
titoli dell'Ordine non necessiterebbe neppure della autorizzazione
del Presidente della Repubblica -come si evince inequivocabilmente
dall'Art. 4 del D.R. Prot.Ug/ n░394 del 18.1.1944- poiché trattasi di
onorificenze e titoli non di Stato estero, ma di un Ordineа dinastico indipendente (sia pure dotato di
sovranità), estraneo
all'ordinamento italiano, non promanante da un ordinamento statuale straniero,
le cui onorificenze sono state già autorizzate dal citato Decreto Reale
di Prot.Ug/ peraltro ancora valido stante i giudicati della Magistratura
Italiana emessi dopo il 1951[10].
аа
ааааа S.A.I. il principe Luigi
Amoroso dТAragona, XXVI Gran Maestro dellТOrdine, in virtù del suo
УPotere SovranoФ, concretizzò con atto di Уadozione araldicaФ attraverso
il Decreto Imperiale n░ 01 del 12 gennaio 1995, al fine di premiare la filiale
fedeltà dimostrata da S.A. il principe don Mario Paciotti di Montefabbri,
la creazione di una potestà Gran Magistrale autonoma ed indipendente
ereditaria allТinfinito nel Casato dei Principi Paciotti di Montefabbri, ad
iniziare da S.A.I. il principe don Mario il quale alla morte di S.A.I. il
principe don Luigi è divenuto il XXVII Gran Maestro.
а ааNonostante queste notevoli prerogative
storiche l'Ordine, tranne in alcuni periodi, non ha mai avuto, e forse mai
voluto,а grande notorietà tra il
vasto pubblico, parte del quale ha forse maggiore familiarità con Ordini
maggiormente noti o che hanno maggiormente curato la propria immagine.ааааааааааа
аа
Tali motivi, hanno certo reso l'Ordine Militare ed Ospedaliere di San
Giovanni d'Acri e di San Tommaso meno conosciuto al vasto pubblico ed agli
stessi studiosi di storia degli Ordini cavallereschi.а Per certi versi è stato ed è un Ordine
dТélite, estraneo ai grandi numeri, ma attento alla qualità
morale e personale degli insigniti.ааааааааааааааааа
ааааа Oggi l'Ordine opera in
diversi Paesi attraverso rappresentanti ufficiali ed una rete di Cavalieri che
si impegnano in attività prevalentemente filantropiche.ааааааааааа
ааааа Il motto dell'Ordine, - PROа FIDE, VIRTUTEа ACа PIETATE -, associa
indissolubilmente lТazione a favore della Fede ad altre due prerogative
etiche,а morali ma anche pratiche: la
Virtù e la Pietà.а
ааааа Questa triade di principi
guida ed indirizza i nobili intenti degli appartenenti allТantico Ordine.
ааааа La simbologia dellТOrdine si
basa su di una croce patente rossa.аааа
La croce allargata orbicolare,
detta anche patente, con i bracci che si allargano dal centro ai lati, con otto
punte,а tende alla figura del cerchio
(considerato figura perfetta), ma conserva le otto punte richiamo, tra l'altro,
alle otto beatitudini.а Il coloreа rosso,а della croce, è simbolo del fuoco che
accende l'anima ed anche, nel simbolismo cristiano medievale, simbolo della
Carità.аааа Il nastro presenta 3
colori.а Il nero, colore principale del nastro e della fascia, èа uno dei colori simbolici fondamentali in
molte tradizioni religiose e culturali ed accomuna una parte della tradizione
cristiana europea. Il verde, colore
secondario del nastro e della fascia assieme al rosso, è colore della transizione, della vegetazione che si
rigenera e quindi detto anche della speranza.а
Il mantello,а bianco, colore simbolo della perfezione,
della saggezza, dello spirito, della buona volontà.аааааааааааааааааааа
ааааа I Cavalieri sono divisi in
cinque classi: Gran Collari, Gran Croci, Commendatori con placca, Commendatori,
Cavalieri Ufficiali e Cavalieri.а Ad
eccezione dei УGran CollariФ, per ciascuna classe vi sono due categorie:а di giustizia, con prova dei quarti di
nobiltà;а di grazia, per
quanti sono privi dei requisiti precedenti.
* Antonioа VIRGILI,а docente, saggista, esperto di storia sociale e di
araldica.а Docente presso vari
аа Istituti superiori ed
universitari, conferenziere, è Direttore Scientifico dellТIstituto
Superiore
аа Italiano di Scienze Sociali (I.S.I.S.-CERGE).
Membro di vari sodalizi scientifici, storici ed araldici.
аа а
аааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааа
а Aa.Vv.
аааааа La Campania dal fascismo alla
Repubblica,а (volume I), Napoli, Ed.
Regione Campania, 1975
аAmoroso d'Aragona Pietro
аааааа -Testamento olografo del 13.6.1950 a
favore del nipote p.pe Luigi-ааа e
аааааа -Aggiunta testamentaria del 1.6.1958 a
favore del nipote p.pe Luigi-
а Amoroso d'Aragona Luigi
аааааа -Atto di Уadozione araldicaФ, in
Decreto Imperiale n░01del 12.1.1995
аа Colucci Vespucci A.
аааааа "Magistratura e Ordini
cavallereschi indipendenti"
аааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааа
in Rivista Araldica, Roma,а
1937,а p.517
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p.60
аа
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di Betlemme - brevi cenni storici,
ааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааа
Napoli, ed.tip.Vigliardi E., 1936
ааDe
Zio Angelo
аааааа "L'esistenza giuridica e di
fatto, i diritti, i privilegi e le facoltà dell'Ordine Mili-
ааааааааа tare ed Ospedaliero di S. Giovanni
d'Acri e S. Tommaso in una sentenza del dott. Mario di
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di Roma-",аа Bari, Pansini, 1949
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ааааааа Gli Ordini Militari e Ospedalieri
di San Giovanni d'Acri e San Tommasoа
nonchéа di Santaа
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Paciotti di
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rapporto impositivo con la Legge 3-3-1951 n.178 dellТ Ordine Militare e
Ospedaliere di S. Giovanni d'Acri e S. TommasoФ,аа Nettuno,а 1994
а Paciotti di Montefabbri Mario
аааааа "Storia dell'Ordine Militare e
Ospedaliere di S. Giovanni d'Acri e S. Tommaso"
аааааа Nettuno, 1992ааааа (II ediz. 1993)
а Paciotti di Montefabbri Mario
аааааааа Decreto Magistrale n░01 del 12
gennaio 1998 di piena assunzione del Gran Magistero
а Paciotti di Montefabbri Mario
ааааа а"I Decreti Reali di Prot.Ug/ -а Fonti storiche e giuridiche"
аааааа Milano, Ed. CEDI, 1993а (ed anche: Nettuno, Ed. So. di Po., 1993)
а Paciotti di Montefabbri Ottavio-Mariano
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Ospedaliere di S. Giovanni d'Acri e S. Tommaso, аRoma, 1946
а Padiglione Carlo
аааааааа L'Ordine di S. Giovanni d'Acri e
S. Tommaso ed i suoi Gran Maestri dal 1205 аal 1898,ааааааааааа
ааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааа
Napoli, Giannini, 1898
а Padiglione Carlo
ааааааа Ricerche sugli Amoroso, Principi di
Amorio, nei secoli XIII e XIV,а аNapoli, 1903
а Padula Antonio
аааааа "Considerazioni sulla sentenza
resa in Camera di Consiglio della X sez. del Tribunale Penale
ааааааа di Roma il 24 luglio
1937",а Napoli, 1937
ааа Palmieri Vincenzo
ааааааа L'Ordine Militare e Ospedaliere di
S. Giovanni d'Acri e S. Tommaso,а аMilano,а
1943
а Palmieri Vincenzo
аааааа L'Ordine Militare e Ospedaliere di
S. Giovanni d'Acri e S. Tommaso -
аааааааа La fondazione, la vita, il pensiero
della Magistratura Italiana, аMilano,а 1943аааа II ediz.
а Palmieri Vincenzo
ааааааа L'Ordine Militare e Ospedaliero di
S. Maria di Betlemme - Il Centro Clandestino ¨ORBET¨,аааааааааа
аааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааа ааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааMilano, Confalonieri, 1949
аа Privitera Vincenzo
ааааа "Ordini Cavallereschi: storia e
decorazioni,а ааCatania, ed. Trinacria, 1982
ааа Virgili Antonio
аааааааа Storia dellТOrdine Militare e
Ospedaliere di San Giovanni dТAcri e San Tommaso
ааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааааа
Napoli, CSI, 1999
[1] Уpares sunt illis qui Cesarea gratia et benevolentia nostra electi, creati et nominati suntФ.
[2] Un diploma del 22 agosto ed uno del 2 settembre 1259, tali diplomi sono ripostati integralmente in: Di Bella G., Bolle Pontificie ed aluni Diplomi Imperiali e RealiЕ..,а Op. cit.
[3] Numerose le fonti storiche in merito, fonti puntigliosamente elencate pure in alcune sentenze della Magistratura italiana e nei volumi del Palmieri (Op.cit.).а Tra le fonti citate sono i vari conferimenti di Medaglie al Merito.
[4] Dati riportati, ad esempio, in: Gini C., Sentenze della Magistratura italiana. Roma, 1955
[5] Il testo di tale diploma, citato in vari provvedimenti giudiziari, è riportato integralmente negli atti del procedimento n.160, 1949 Цsentenza della Pretura di Vico del Gargano n. 102 del 23 maggio 1949.
[6] I riferimenti al Decreto di Prot.Ug/ sono contenuti e confermati in varie sentenze della Magistratura italiana, tra le quali:аа
[7] Es. vedasiа AA.VV.а La Campania dal fascismo alla Repubblica, Op. cit.,а e Virgili A., Storia dellТOrdineЕ,Op.cit.
[8] Si sostiene che esso non vada
compreso tra gli enti, associazioni e privati, ciò per la natura
pubblicistica che da questi lo distingue, per la sovranità
costituzionale e per la personalità di diritto internazionale di cui
è stato dotato in virtù dei vari riconoscimenti ottenuti e che
devono ritenersi tuttora produttivi di effetti giuridici poiché mai
formalmente disconosciuti o revocati.аааааааааааа In merito si può anche ricordare quanto
affermò l'Alta Commissione delle Riparazioni a proposito delle
rivendicazioni belghe sul Gran Magistero dell'Ordine del Toson d'Oro della Casa
d'Asburgo, circa l'esistenza di Ordini cavallereschi indipendenti privi di
sovranità territoriale ed appannaggio ereditario di una famiglia.аааааааааа In epoca contemporanea, il Diploma
di Francesco II, Sovrano del Regno delle Due Sicilie, è stato specifico
e molto chiaro in tale senso, parlando esplicitamente di equiparazione del Gran
Magistero dell'Ordine Militare e Ospedaliere di S. Giovanni d'Acri e S. Tommaso
ad una sede diplomatica di Stato estero con le relative immunità.аа
[9] Tra queste: Pretura di Cagliari, 1957, e Consiglio di Stato Decisione n.1869/1981.
[10]а Quali quelle di Paliano del 2 aprile 1954 n.23/54 e di Cagliari del 19 febbraio 1958 n.124.